Seguici su
Cerca

Cascina Guzzafame

La Guzzafame è un esempio significativo delle trasformazioni subite dalla cascina lombarda, e quindi dal lavoro agricolo nell’area di pianura.
Indirizzo Cascina Guzzafame, 20083 Gaggiano MI, Italia
Punti di contatto
Cap 20083
Modalità di accesso

Essendo un complesso abitativo le modalità di accesso dipendono dal singolo edificio; in linea di massima il complesso è accessibile in sedia a rotelle.

Il nome è variato nel tempo, e con esso l’attenzione che si voleva dare a una o all’altra caratteristica del luogo: Aguzzafame o Guzzafame o anche Guzza fame dal Cinquecento al Settecento, probabilmente per la scarsa redditività del luogo;
Aguzzafiume, in più rari documenti, probabilmente per la posizione dell’abitato, stretto fra due rogge.
Ha avuto anche un mulino, di sicuro alla fine del Settecento.
E’ stata a lungo proprietà della Certosa di Pavia, ma condotta dai frati della Certosa di Vigano.
Passata in mani private, è appartenuta prima alla famiglia Taccani, a metà dell’Ottocento; poi ad una celebre cantante lirica, Giuditta Pasta e da lei per via ereditaria è pervenuta alla famiglia Ferranti fino al primi decenni del Novecento.
E’ stata condotta a lungo da Ambrogio Daccò, primo sindaco di Gaggiano dopo l’Unità d’Italia, che gestiva contemporaneamente tre cascine (aziende): la Cascina Nuova di Rosate, la Guzzafame e la Barera di Gaggiano.
Ha mutato la propria conformazione, da cortile chiuso su tutti i lati delle origini; ha adattato le colture alle esigenze di mercato; ha avviato tra le prime l’allevamento al chiuso e la mungitura meccanica; nell’ultimo decennio, infine, ha utilizzato gli spazi rimasti liberi dopo la drastica riduzione degli abitanti (per minor esigenza di mano d’opera) ad una numerosa serie di attività comunque connesse al lavoro della terra: commercio diretto dei prodotti dell’orto e della stalla; ristorazione; strutture ricettive; didattica.

Curiosità: L’ing. Eugenio Ferranti, che curava per conto di Giuditta Pasta la conduzione della Guzzafame, progettò e propose al Governo subito dopo l’Unità d’Italia un percorso della ferrovia Milano-Mortara che, anziché da Gaggiano e Abbiategrasso, avrebbe dovuto raggiungere Vigevano passando per Vigano. La presenza della ferrovia avrebbe di molto valorizzato anche i terreni della Guzzafame. Morto improvvisamente il Cavour che aveva già approvato il progetto, le forti pressioni di proprietari e commercianti abbiatensi trovarono nel neo eletto senatore Cesare Cantù un deciso sostenitore dell’altro percorso che fu, infine, approvato. Il Ferranti si uccise con un colpo di pistola dopo un acceso diverbio col nuovo Primo Ministro che gli aveva dato la notizia.

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?
1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?
1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli?
2/2
Inserire massimo 200 caratteri
È necessario verificare che tu non sia un robot